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Archive for gennaio 2011

La verità mediatica

Il potere della televisione è enorme.  Le bugie sono come gli errori di stampa, più sono grossi/e più è difficile vederli/e. Basta ripetere lo stesso messaggio. “Martellante”, come la pubblicità, non c’è bisogno di alcuno “sforzo di sincerità”.  Basta ripetere, meccanicamente, incessantemente, ripetere, ripetere, ripetere. E’ ipnotico, va oltre la nostra considerazione. La verità sarà quella, quella pubblicizzata, quella mediatica.
Negare l’evidenza. Tutto e il contrario di tutto.
Esiste altro ?
E’ concepibile l’esistenza dei fatti, soli, nudi, senza televisione ?

Aspetto, come al solito, vostri commenti.

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Governo e diritti umani

Dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo (1948):

Art. 25.
Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione…

Ogni essere umano ha il diritto alla felicità e alla pienezza della propria esistenza. (Energia per i diritti umani).

La privatizzazione, il taglio degli statali, l’accordo del lavoro senza incentivi, la demolizione dello stato a favore del privato, sono tutti atti di “guerra”: una guerra ai “poveri”, meno brutale di quelle mondiali dove era a repentaglio la stessa sopravvivenza, la vita, ma di identica sostanza.

Non c’è il rispetto per l’altro. Capi e capetti “opprimono” i loro simili. Lo “devi” fare, non stare qua, non stare la, devi finire per stasera, non c’è lavoro, solo “raccomandati”, ecc…

E nello stesso tempo sono assolutamente convinto che è possibile eliminare la fame nel mondo, ridurre per tutti l’orario di lavoro a 6 ore giornaliere, ed essere più felici e rispettosi della personalità e dei desideri altrui.

Il lavoro “statale”, il posto fisso contiene l’aspirazione a un “diritto di esistenza”, un vitalizio, che per ora hanno solo i parlamentari, per tutti, che ci affranchi dalle preoccupazioni del vivere, del cibo, dell’istruzione, della salute, della casa e ci lasci liberi, ciascuno di noi,  di essere e fare quello che veramente vogliamo.

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Memoria da premier

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Cinema

Il linguaggio del cinema è più rapido di quello del romanzo. Da grande lettore a grande appassionato di cinema il passo è breve: la narrazione continua da un medium all’altro. E’ il caso del “La versione di Barney” o “Il velo dipinto”, “Orgoglio e pregiudizio”. “Harry Potter”, “Il signore degli anelli” o “Il grande fratello”.

A proposito del grande fratello è tratto dal romanzo di Orwell “1984”. Il protagonista lavora al “Ministero della Verità”, compito del ministero é cancellare la memoria dei fatti reali e sostituirla con una “memoria mediatica” voluta dal regime. I colleghi sgraditi al regime sono “vaporizzati”, cioè non solo spariscono da un giorno all’altro, ma di loro non resta traccia neanche nel passato, vengono accuratamente cancellati dovunque figuravano. Nel reparto in cui lavoravano il loro nome non c’è più: spariti, vaporizzati. Il protagonista cerca qualche vecchio che abbia memoria dei fatti reali, ma alla fine la “memoria mediatica” prevale su quella personale. Un romanzo visionario e ripreso da film, trasmissioni, modi di dire, paralleli e satire che è difficile quasi ritrovarene l’origine.

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