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Archive for the ‘democrazia’ Category

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Roma, Luglio 2016.

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Referendum

Si vota!  Vota Si!

Spendiamo un ora di tempo!  Andiamo a votare!

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Non hanno fatto molta pubblicità ma il 17 Aprile, Domenica, si vota dalle 7,00 alle 23.00.

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Galassia 5 stelle

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Reddito per la vita

Per il solo fatto di esistere, di essere venuti al mondo, avere diritto a vivere, mangiare, lavarsi, avere un cantuccio in cui stare, ripararsi e dormire.
Per tutto questo, scritto nella bibbia (dai da mangiare agli affamati …) sancito nella costituzione (tutti i cittadini sono uguali ) istituire un reddito universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società. Non il lusso, il superfluo; il necessario, il minimo, l’indipensabile. Un reddito per la vita o reddito di cittadinanza, o reddito di esistenza, reddito minimo garantito, reddito universale.
Bene questo diritto misconosciuto, assegnato per ora solo ai parlamentari con il “vitalizio” e cifre non di necessità, ma confrontabili ai loro stipendi, è oggi oggetto di una proposta di legge di iniziativa popolare, di cui al sito:

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Il giorno 21 settembre 2011 il Deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori ha proposto l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco com’è finita:
• Presenti 525
• Votanti 520
• Astenuti 5
• Maggioranza 261
• Hanno votato sì 22
• Hanno votato no 498 !!!
i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI, FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :

Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.

Non ne hanno dato notizia né radio, né giornali, né OVVIAMENTE TV !!!
Inoltre, non si capisce perché ogni cittadino italiano abbia una trattenuta sulla liquidazione del 23 per cento (fino a 15 mila euro, perché sopra questa cifra l’aliquota sale al 27) mentre i parlamentari invece non pagano tasse sulla loro indennità di fine mandato!  Io penso che se potessi decidere del mio stipendio certamente non “me lo taglierei da solo (lo stipendio)”. E proprio questo il punto: NON DOVREBBERO DECIDERE LORO  né del loro stipendio, né del vitalizio, né delle trattenute, ecc., ma un altro organo dello stato, la corte dei conti, il tesoro o quant’altri. Oppure agganciare le retribuzioni a quelle dei dirigenti dello stato, ma sempre in modo tale che non passi da loro stessi la convalida. Solo così si può sradicare quello che certamente è il primo conflitto di interessi dello stato italiano.

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Libertà di parola

Ieri sono andato a riprendere mio figlio alla prova di teatro. Poi ci siamo diretti verso casa. Qualcosa di indescrivibile, un mare di macchine: ferme, con qualche piccolo sobbalzo. Siamo arrivati a casa dopo un ora e mezza. Un ora e mezza per fare un percorso di circa due km che richiede in media 15 minuti, con “casi felici” di 5 minuti.
Stanco morto. Ma potro scriverlo ancora ? O qualcuno si potrà risentire, sentirsi offeso, chiedermi di cancellarlo ? Dire che non è vero, che una cosa del genere non si deve dire, ne tanto meno scrivere.  Ma allora vi chiederete:  l’ingorgo c’è stato o no ? BISOGNERA’ CHIEDERE AL GRANDE FRATELLO!

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Almeno lì,  non ci sono raccomandati …!

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Referendum

Il diritto fondamentale della democrazia. Vogliamo votare!

Impedire il voto sul nucleare è un attentato alla democrazia, un tradimento del popolo.  All’inizio il governo “aveva vinto le elezioni”, ora brilla di luce propria: é sovrano.  Regime fascista travestito da TV generalista.

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I referendum, spina nel fianco del governo, sono stati approvati e si terranno in ogni caso.  Quindi il 12 e 13 giugno andate a votare. 4 si!

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il nucleare non paga

Ai referendum di domenica 12 e lunedi 13 giugno 2011 vota SI per dire NO.

1- Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.

2 – Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.

3 – Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.

Il governo Berlusconi non farà passare gli spot ne’ in Rai ne’ a Mediaset.

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